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"GUERNICA" - PABLO PICASSO -1937 "E' lei che ha fatto questo orrore?" "No, è opera vostra". (risposta dell'artista all'ambasciatore nazista in Spagna). Il 26 aprile 1937, durante la guerra civile spagnola, l'antica città basca venne distrutta dal bombardamento aereo di nazisti e fascisti. Picasso lesse del massacro su un quotidiano locale e ne rimase così sconvolto che decise di ritrarre l'accaduto nel quadro per il padiglione spagnolo dell'Expo di Parigi del 1937. Ma quando il governo repubblicano cadde, non permise che la sua opera più famosa fosse esposta in Spagna finché vi vigeva il regime franchista. Guernica tornò quindi in patria solo nel 1981, 8 anni dopo la morte di Picasso e 6 dopo quella del Generalissimo.
Questo dipinto è nato infatti come manifesto contro la crudeltà e l'ingiustizia delle guerre, e rappresenta il momento in cui la città viene bombardata, pur senza riferimenti storici o spaziali. L'enorme quadro (350 cm x 782) presenta solo colori bianchi, grigi e neri, che simboleggiano l'assenza di vita dopo la distruzione. Il toro rappresenta la brutalità e sovrasta la madre disperata con il bambino, un'autentica Pietà. Il cavallo nella mitologia spagnola è il simbolo del popolo, qui ferito a morte e nel costato, come Cristo. La lampada a olio significa la regressione della civiltà. L'uomo in fiamme ha gli occhi a lacrima e si dispera nel modo più spettacolare. E le lingue aguzze fuori dai volti fanno immaginare urla atroci. L'Opera oggi è una delle principali attrazioni del Museo Reina Sofia di Madrid.
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